Il progetto di digitalizzazione
La famiglia Borromeo sta realizzando una grande opera di digitalizzazione nei siti culturali di sua proprietà sul Lago Maggiore. Dal 2017 ad oggi sono stati catalogati migliaia di dipinti, mobili antichi e sculture del complesso patrimonio storico artistico, oltre 50 mila immagini dell’Archivio Borromeo e, di recente, anche gli oggetti conservati nel Museo della Bambola e del Giocattolo custodito presso la Rocca di Angera.
L’ambizioso e innovativo progetto è portato avanti dalla Principessa Marina Borromeo Arese con la volontà di creare un “caveau digitale” per la tutela e la conservazione dell’articolato patrimonio dei beni mobili storici artistici e documentari della Famiglia. Sono questi i due nuclei principali su cui si realizza l’attività di schedatura, a cui si affiancano altri fondi specifici.
L’Archivio Borromeo
Con riferimento all’Archivio Borromeo, che si trova nel Palazzo sull’Isola Bella, la documentazione qui conservata è unica nel suo genere: 4 mila faldoni, circa 1.700 registri, pergamene, mappe, ecc. I materiali, databili dal XII al XX secolo, sono fruibili ad un pubblico di studiosi e ricercatori. L’archivio è stato totalmente censito ed è consultabile fino agli anni ’40. Riconosciuto di interesse storico particolarmente importante, è sottoposto a vincolo di tutela da parte della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Ad oggi sono state digitalizzate oltre 50 mila immagini, contenute in oltre 40 faldoni, relative alle principali proprietà (Cannero, Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera, Rocca di Arona), agli inventari delle residenze e ad alcuni fondi specifici tra i più richiesti dagli studiosi (autografi, disegni, pergamene). Si tratta di documentazione che copre un arco cronologico vasto, dal XVI al XXI secolo e riguarda progetti, disegni, mappe, compravendite e carteggi. Altre schedature sulla Collezione degli Autografi e sulle altre proprietà sono in corso di completamento.
Il patrimonio storico artistico
Il patrimonio mobile storico artistico, conservato nelle residenze di Isola Bella, Isola Madre e Rocca di Angera, conta circa 2 mila dipinti e un migliaio di mobili antichi oltre a numerose sculture, arazzi, bronzi e manufatti artistici di vario genere. Oggi tutto il prezioso patrimonio esposto nel percorso di visita risulta schedato digitalmente sotto forma di alcune migliaia di schede. A questo nucleo principale si aggiungono oltre mille schede digitalizzate nel 2022 relative ai manufatti, per lo più bambole e giocattoli, conservati nel Museo ad essi dedicato presso la Rocca d’Angera. Fondato nel 1988 dalla Principessa Bona Borromeo Arese, è uno dei più grandi nel suo genere in Europa. Un viaggio affascinante nella storia dei giochi e delle bambole delle diverse epoche fino ad oggi, con una sezione monotematica dedicata agli automi del XIX e XX secolo.
Le pubblicazioni recenti
Il lavoro di digitalizzazione e schedatura è stato fondamentale per la realizzazione delle più recenti pubblicazioni volute dalla famiglia Borromeo: il volume I castelli di Cannero (Scalpendi Editore, Milano 2019) legato al grande cantiere della Vitaliana e al progetto di recupero e di trasformazione dei Castelli di Cannero in una innovativa sede museale che verrà realizzata entro i prossimi due anni.
L’ultima pubblicazione è stataVitaliano VI Borromeo. L’invenzione dell’Isola Bella (a cura di A. Morandotti, M. Natale, Rizzoli, Milano 2020) uscita in occasione della mostra organizzata nel 2019 a Palazzo Borromeo sull’Isola Bella e dedicata a Vitaliano VI con esposizione di documenti e progetti inediti del Palazzo.
La piattaforma tecnologica
Dal punto di vista tecnico, per la digitalizzazione delle schede museali è stata utilizzata la piattaforma Archiui di Promemoria Srl che è completamente personalizzabile in base alle caratteristiche del materiale documentale da digitalizzare. Il sistema permette la creazione di differenti ambienti a loro volta suddivisibili in sezioni, ciascuna dotata di una propria alberatura d’archivio. Inoltre, non solo consente il caricamento di riproduzioni digitali della documentazione, ma la creazione ex novo di schede contenenti voci descrittive modellabili sulla base delle esigenze imposte dall’oggetto da catalogare. Tali schede, attraverso la creazione di specifici record, possono anche essere messe in collegamento le une con le altre, permettendo di individuare con immediatezza quali oggetti all’interno della collezione siano tra loro correlati per similarità di caratteristiche: periodo storico, materiale compositivo, artista, collocazione e così via.