Storia
Rocca di Angera
In posizione strategica per il controllo dei traffici, la tradizione storiografica lega le vicende di Angera alla casata dei Visconti e alla sua affermazione dopo la vittoria della battaglia di Desio del 1277, celebrata negli affreschi della Sala di Giustizia.
Con i Visconti, la Rocca è al centro di importanti lavori di ricostruzione e ampliamento che si protrarranno per più di un secolo.
All’epoca della Repubblica Ambrosiana, il Consiglio dei Novecento della città di Milano ratifica l’acquisto di Angera, della rocca e della sua pieve da parte di Vitaliano I Borromeo per la cifra di 12.800 lire imperiali il 18 gennaio 1449.
La Rocca di Angera diventa così dimora e simbolo dell’ordinamento politico della famiglia a cui ancora oggi appartiene.
Nel 1623, quando il cardinale Federico Borromeo fu insignito da Filippo IV di Spagna del titolo del marchesato di Angera, la rocca si trovava in uno stato di grande abbandono. Il perito che il cardinale aveva inviato sul posto suggerì di procedere alle riparazioni essenziali, ma poco più tardi, per iniziativa prima di Giulio Cesare III (1593-1672) e poi di Antonio Renato Borromeo (1632-1686), la rocca fu ampiamente restaurata. Per la decorazione furono impegnati, nella seconda metà del Seicento, pittori milanesi di primo piano (tra gli altri, i fratelli Santagostino, Antonio Busca, Filippo Abbiati). Nel clima di sorda opposizione al Governatorato spagnolo, i Borromeo, con la realizzazione del ciclo di tele dedicato ai Fasti
Borromeo e dei ritratti di personaggi storici della dinastia (1673-1685), fecero della rocca uno dei monumenti emblematici della storia famigliare, destinato ad illustrare l’antichità e la potenza del casato.
Negli ultimi anni la Rocca di Angera è stata oggetto di un attento restauro voluto dalla Principessa Bona Borromeo che ha voluto restituire al Castello il suo antico splendore e regalare ai visitatori le sue raffinate collezioni, dando vita al Museo della Bambola e del Giocattolo più grande d’Europa.
Ultima campagna di restauro l’Ala Scaligera nel 2017 dove oggi prendono forma progetti di arte contemporanea.
Cosa vedere
Le Sale Storiche
La meraviglia dei colori degli affreschi del ‘300
La spettacolare Rocca di Angera è il risultato, perfettamente armonico, di cinque diversi corpi di fabbrica, eretti a partire dal secolo successivo al Mille fino al Seicento: la Torre Castellana, l’Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti, l’Ala dei Borromeo.
Impossibile non farsi sorprendere dalle dimensioni e dall’imponenza di questo edificio e dalla solennità delle sale del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo dove grandi tele, ritratti e arredi riportano ad epoche antiche.
Vale da sola il viaggio la Sala della Giustizia, interamente affrescata poco dopo la battaglia di Desio del 1277 da un anonimo maestro che da questa impresa deriva il suo nome convenzionale di “Maestro di Angera”. Il ciclo pittorico è articolato in tre registri sovrapposti e in quello principale si sviluppa la narrazione storica delle imprese di Ottone Visconti contro Napoleone della Torre.
Nella Sala delle cerimonie è possibile ammirare una serie di strappi di affresco della prima metà del XV secolo provenienti dal Palazzo Borromeo di Milano che furono portati alla Rocca di Angera nel 1946 dopo che un bombardamento distrusse il palazzo cittadino. Realizzati dalla scuola di Michelino da Besozzo, sono uno degli esempi più importanti della pittura tardo gotica lombarda a soggetto profano.
Cosa vedere
Museo della Bambola e del Giocattolo
Luci e suoni speciali creano un’esperienza di visita sospesa in una realtà magica
Fondato nel 1988 dalla Principessa Bona Borromeo Arese, si distingue per qualità, varietà e rarità della collezione, collocandosi come il più grande in Europa nel settore.
Il Museo si sviluppa lungo 12 sale collocate nell’Ala Viscontea e Borromea, a cui si affiancano due sezioni monotematiche: una dedicata alle bambole provenienti da culture extraeuropee e l’altra agli automi del XIX e XX secolo.
Oltre mille bambole realizzate dal XVIII secolo fino ad oggi, abbigliate e accompagnate da preziosi corredi. In esposizione anche giocattoli e modellini di mobili provenienti dalla collezione di Roberta della Seta Sommi Picenardi: capolavori di abili maestri che hanno eseguito questi prototipi con la stessa perizia impiegata per i mobili veri.
La sezione degli automi, inaugurata nel 2002, raccoglie esemplari realizzati soprattutto tra il 1880 e il 1920, prodotti per lo più in Francia e in Germania, vere meraviglie animate il cui movimento era accompagnato da arie musicali spesso tratte da note opere liriche.
Cosa vedere
Ala Scaligera
“La passione per il bello e l’innovazione culturale è l’impegno verso le generazioni future”
Vitaliano Borromeo
L’Ala Scaligera trae il proprio nome dai motivi araldici affrescati sulle ampie pareti, voluti dall’allora proprietario Bernabò Visconti in onore della consorte Regina della Scala. L’impianto decorativo si ripete uguale in tutte le sale. Dopo una fascia inferiore di circa 60 cm dipinta a finta boiserie, emergono rombi bianchi e neri che alternano motivi floreali con il biscione Visconteo e la scala simbolo dell’omonima famiglia. L’apparato decorativo si conclude nel bordo superiore con travature illusionistiche che probabilmente si accordavano con l’antico soffitto ligneo.
Tra il 2015 e il 2017 l’intera ala è stata sottoposta a un attento restauro conservativo. Oggi è uno spazio dedicato ad esposizioni di arte contemporanea: progetti di creatività artistica che prendono forma all’interno di sei sale, in uno stimolante dialogo tra passato e presente.
2018 1ma edizione Continuum, in collaborazione con Galleria Massimo Minini, curatela di Antonio Grulli.
2019 2a edizione Quaestio de aqua et terra. (Another)Question of the water and the land, in collaborazione con Galleria Lia Rumma, curatela di Andrea Viliani.
2020 3a edizione Fantastic Utopias, in collaborazione con Galleria Continua, curatela di Ilaria Bonacossa.
2023 4a edizione Oltre il buio, in collaborazione con Galleria Franco Noero, curatela di Alberto Salvadori.
Cosa vedere
Il Giardino Medievale
Un giardino sospeso in un’atmosfera di pace
Creato nel 2008 dopo un accurato studio basato su codici miniati e documenti d’epoca, il giardino rievoca quello che poteva essere lo spazio verde originario della Rocca.
Un luogo fuori dal tempo, dove bellezza significa semplicità e spontaneità, e dove fiori ed erbe officinali seguono i cicli vitali della natura e delle stagioni.
Il giardino medievale è organizzato in diverse zone.
Un boschetto di noccioli, cipressi e lecci costeggiano un piccolo ruscello che accompagna fino allo stagno, dove gli iris fioriscono in mezzo ai pesci rossi. Il giardino si anima nel Giardino delle erbe piccole, che raccoglie in dodici aiuole erbe officinali, tintorie ed erbe utili e fiori, raggruppate in base alla loro funzione. In tutto conta circa 100 essenze.
Il roseto è il cuore del Giardino dei Principi e del suo ombroso pergolato costruito attorno a una fontana. Ascoltare il rumore dell’acqua ammirando il lago è un’esperienza di relax e disconnessione dal mondo frenetico. Piante a fioritura perenne colorano il giardino tutto l’anno, anche nella parte del Verziere dove ortaggi ed erbe aromatiche coltivati in cassettoni sono circondati da azeruoli, melocotogni, meli e melograni.
Info utili
Stagione 2024
L’apertura della stagione 2024 è prevista dal 16 marzo al 3 novembre 2024.
Dal 16 marzo al 26 ottobre 2024
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso), chiusura castello ore 18.00.
Dal 27 ottobre al 3 novembre 2024
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso), chiusura castello ore 17.00.
Gli orari di apertura e chiusura del castello potranno subire variazioni per eventi straordinari.
Tariffe
Singolo adulti | Singolo adulti ON LINE | Singolo ragazzi | Singolo ragazzi ON LINE |
Singoli Baby | Singoli Baby ON LINE | Groups | Groups ON LINE | |
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Rocca di Angera | € 15 | € 14,50 | € 10 | € 9,50 | - | - | € 13 | € 12 |
3 locations a scelta | € 39 | € 38 | € 23 | € 22 | – | - | € 35 | € 34 |
ON LINE
Come arrivare
In auto
Autostrada dei Laghi in direzione Gravellona Toce, uscita Sesto Calende, proseguendo con la strada statale 629 in direzione di Angera, dove l’accesso alla Rocca è facilitato dalla segnaletica turistica.
È a disposizione un parcheggio gratuito davanti all’entrata in Rocca.
In treno
Ferrovie dello Stato, linea Milano-Sempione, fermata Arona. Da qui parte il battello per Angera. La Rocca è raggiungibile a piedi lungo un percorso panoramico di circa 15 minuti in salita.
Per maggiori informazioni Navigazione Lago Maggiore – servizio pubblico di linea.
Disponibile anche un servizio pubblico di motoscafi non di linea.
In aereo
Distanza dai principali aeroporti: Torino Caselle 135 km km – Milano Malpensa 25 km – Milano Linate 85 km – Bergamo Orio Al Serio 110 km.