LE RACCOLTE D’ARTE DI PALAZZO BORROMEO: UN PATRIMONIO CONDIVISO CON IL MONDO
Le opere d’arte viaggiano per il mondo al servizio delle comunità, per educare, condividere conoscenza, stimolare la riflessione e regalare esperienze gratificanti.
Questa è la visione dell’International Council of Museums (ICOM) del concetto di museo.
Al centro, il principio della circolazione dei capolavori di artisti di ogni tempo.
In linea con questo pensiero, anche i tesori del patrimonio culturale della famiglia Borromeo hanno viaggiato negli anni per l’ltalia, verso l’Europa e in tutto il mondo.
Dalle sale del Palazzo sull’Isola Bella, molte opere che sono la massima espressione del Barocco hanno raggiunto altri luoghi della cultura in occasione di mostre e in seguito a collaborazioni con istituzioni e realtà museali tra le più prestigiose.
E continuano a farlo: a pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023, il quadro di Peeter Snijers “Ritratto maschile in veste di Pellegrino”
si trasferisce da Palazzo Borromeo al Museo di Santa Giulia di Brescia per la mostra “Miseria e nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento” che inizia il 14 febbraio.

Circa due anni fa il dipinto “Santa Caterina”, attribuito alla pittrice Fede Galizia come copia da Parmigianino e conservato nella Galleria Berthier, è stato prestato al Castello del Buonconsiglio di Trento per una mostra monografica intitolata “Fede Galizia Amazzone della pittura”.

Restando in Piemonte, nel 2018 da Palazzo Borromeo sono state trasferite temporaneamente tre tavole al Museo Arca di Vercelli per la mostra “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari”. L’esposizione ha coinvolto anche le città di Novara e Varallo Sesia estendendosi al di fuori dei siti museali, in chiese ed edifici del territorio con affreschi del Maestro. Si tratta delle opere “San Rocco”, “San Sebastiano” e “Madonna con il Bambino tra i santi Giuseppe e Antonio Abate” che non compaiono nel percorso museale di Palazzo Borromeo.

Anche la prestigiosa Pinacoteca di Brera a Milano ha usufruito di un prestito dalla raccolta d’arte di Palazzo Borromeo. Nel 2017 viene esposto qui, in occasione del riallestimento delle sale dedicate al Settecento, il “Beato Bernardo Tolomei assiste le vittime della peste” (Pompeo Batoni e bottega) la cui usuale collocazione sull’Isola Bella è nella Sala di Napoleone.

Il dialogo artistico con Milano ha dei precedenti nel 2008 quando viene organizzata l’esposizione “Lo sguardo sulla natura da Poussin a Turner” presso il Museo Diocesano Chiostri di Sant’Eustorgio.
Protagonista è in tale occasione “Mare in tempesta” di Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta, nell’ambito di una mostra che offre alcuni esempi significativi di immagini in cui i protagonisti sono la natura e la sua luce. All’incirca negli stessi anni (2006/2007) alcuni tesori artistici non esposti al pubblico viaggiano verso Milano per una collaborazione con il Museo Poldi Pezzoli che riceve in prestito una serie di ritratti e opere di Giovanni Antonio Boltraffio, Giovanni Pietro Rizzoli detto il Gianpietrino, Vincenzo Catena e Bernardino De Conti. Gli stessi capolavori faranno parte anche di una mostra organizzata al Liechtenstein Museum di Vienna.

Una mostra sul Vedutismo organizzata all’Isola Bella nel 2015 è l’iniziativa che stabilisce un legame con la Capitale d’Italia e la Galleria Colonna. In questa circostanza le due realtà concordano uno scambio di opere: la Galleria di Roma presta due dipinti di Van Wittel “L’Isola Bella” e “Le Isole Borromee”, ricevendo dalla raccolta d’arte Borromeo “La piazza e il Palazzo di Montecavallo” e “Piazza san Pietro” dello stesso artista.


Varcando i confini nazionali, l’opera “Nascita di San Carlo” di Andrea Lanzani raggiunge la Corsica nel 2014. Il prestito a Palais Fesch di Ajaccio avviene in concomitanza con la mostra “La peinture en Lomardie au XVII siècle. La violence des passions et l’idéal de beauté”. L’episodio della vita di San Carlo rappresentato è in sintonia con la sensibilità narrativa dei pittori di età barocca ed ebbe una improvvisa fortuna nel terzo quarto del Seicento, in coincidenza con il centenario della morte del santo.

Infine, vola fino a New York nel 2004 l’opera “Ritratto d’uomo” di Giovanni Antonio Boltraffio esposta nella Galleria Berthier. Il prestito avviene per la mostra “Painter of reality the legacy of Leonardo and Caravaggio in Lombard Painting” al Metropolitan.
